08 novembre 2012

Viaggi fuori rotta sognando gli anni Sessanta


Da Londra a Katmandu: ma se prendi il mappamondo per valutare le distanze, non devi certo pensare di tracciare una linea retta, cioè la più breve. Non è proprio così che si fa. La mappa giusta è quella che disegna un tracciato tutto curve e saliscendi: dalla capitale londinese attraversa la Manica, raggiunge l'Italia e la attraversa per metà, salpa per la Grecia e prosegue in Turchia, scende verso Siria e Giordania, varca lo stretto di Suez per arrivare in Egitto, aggira il Nilo e si ritrova in Medio Oriente e poi va verso il Pakistan, l'India, da New Dehli verso il Sud fino a Katmandu, la capitale del Nepal, dove arriva dopo 27 settimane. Ovvero 7 mesi, quasi 200 giorni.



Ecco, questo, più o meno, significa Avventura Overland, che è non solo un modo di viaggiare ma anche il titolo dell'ultimo libro di Paolo Cagnan, sottotitolo, molto chiaro, Il giro del mondo su camion alla portata di (quasi) tutti: istruzioni per l'uso (Gremese , pp. 221, euro 16,90). Paolo Cagnan, caporedattore dell'«Alto Adige», collaboratore de «l'Espresso», aveva già pubblicato nel 2009 Con tutti i posti che ci sono… Cronache semiserie lungo la Transiberiana, selezionato al Premio Albatros 2010 per la letteratura di viaggio. Già lì si era capito che la vocazione a partire, con una meta certo, ma anche con l'occhio puntato a tutto quello che il percorso per raggiungerla offre in termini di paesaggio, umanità, differenze, cultura, cibo, esperienza, è nel dna di Cagnan. Ora ne arriva un'ulteriore conferma. 

Questa volta infatti l'autore offre ai suoi lettori una sorte di mix tra diario di viaggio, manuale e reportage giornalistico che racconta con consigli pratici e disincantata ironia un'esperienza indimenticabile: l'avventura su un Overland, uno di quei grandi camion che tra la fine degli anni Cinquanta e l'inizio dei Sessanta diventarono un nuovo modo di viaggiare. Fin da allora, su questi mezzi affidabili e versatili, anche se poco maneggevoli, pittorescamente riadattati all'insegna dell'inventiva coniugata alla praticità, la madre di tutte le rotte è stata appunto Londra- Katmandu. 

Mud hole in Zaire on the road in the Ituri Forests, October 1986

Le pagine di Cagnan richiameranno poi alla memoria di molti i famosi camion arancioni di Beppe Tenti. È stato grazie a loro, e alla fortunata serie «Overland» trasmessa in tv a più riprese, che gli italiani hanno scoperto il fascino di queste «case viaggianti». «Quello che pochi sanno è forse che molte compagnie turistiche soprattutto inglesi organizzano con i loro trucks viaggi in tutto il mondo, dalle giungle del Borneo agli altopiani dell'Ecuador, dal deserto del Sahara alle pianure dell'Asia Centrale», spiega l'autore. Dunque, non solo miraggi oltre lo schermo televisivo, ma opportunità concrete. Con durate variabili, dalle due settimane alle quasi 25 della «classica» Londra-Katmandu. Ci si sposta a bordo di camion militari riadattati, si dorme in tenda e si impara l'arte di arrangiarsi. Cagnan, degli Overland, si mostra un vero esperto. Fa anche per voi? Quando chiuderete il libro, lo saprete di certo.

Alessandra Galetto

RECENSIONE su Arena di Verona, Giornale di Vicenza e Brescia Oggi
 


Nessun commento:

Posta un commento