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02 febbraio 2013

Overland... alle falde del Kilimangiaro

Domenica 3 febbraio (verso le 16.45) siamo ospiti di Licia Colò e della sua trasmissione "Alle falde del Kilimangiaro", il top in fatto di viaggi in tivù. Parleremo ovviamente del giro del mondo su camion, alla portata di (quasi) tutti



Ecco la presentazione della puntata:

In questa puntata Licia Colò ospita Sofia Gaticala donna argentina che, a seguito della morte di suo figlio, da oltre quattordici anni conduce una “guerra” contro le maggiori multinazionali per l’uso indiscriminato dei pesticidi. Grazie alla sua determinazione, la Gatica è stata insignita del Goldman Environmental Prize 2012, uno dei più importanti riconoscimenti internazionali per l'impegno ambientale.

Licia Colò incontra, poi, Paolo Limiti per parlarci diLos Angeles, che considera la sua seconda casa, e svelarci anche molti luoghi poco conosciuti della California.

Giro del mondo su un camion. E’ la straordinaria impresa compiuta da Paolo Cagnan che ci racconterà i momenti più significativi di questa avventura a bordo di un autocarro, non troppo maneggevole ma adatto a ogni terreno.

“Viaggiatori registi” di questa puntata ci faranno viaggiare rispettivamente in Nepal e aCuba.

Anche in questa puntata cercheremo di dimostrare come sia possibile, specie in tempo di crisi, vivere una giornata visitando ogni volta una diversa città italiana, avendo a disposizione solo 10 Euro: in questa puntata sarà la volta di Viterbo.

08 novembre 2012

Viaggi fuori rotta sognando gli anni Sessanta


Da Londra a Katmandu: ma se prendi il mappamondo per valutare le distanze, non devi certo pensare di tracciare una linea retta, cioè la più breve. Non è proprio così che si fa. La mappa giusta è quella che disegna un tracciato tutto curve e saliscendi: dalla capitale londinese attraversa la Manica, raggiunge l'Italia e la attraversa per metà, salpa per la Grecia e prosegue in Turchia, scende verso Siria e Giordania, varca lo stretto di Suez per arrivare in Egitto, aggira il Nilo e si ritrova in Medio Oriente e poi va verso il Pakistan, l'India, da New Dehli verso il Sud fino a Katmandu, la capitale del Nepal, dove arriva dopo 27 settimane. Ovvero 7 mesi, quasi 200 giorni.



Ecco, questo, più o meno, significa Avventura Overland, che è non solo un modo di viaggiare ma anche il titolo dell'ultimo libro di Paolo Cagnan, sottotitolo, molto chiaro, Il giro del mondo su camion alla portata di (quasi) tutti: istruzioni per l'uso (Gremese , pp. 221, euro 16,90). Paolo Cagnan, caporedattore dell'«Alto Adige», collaboratore de «l'Espresso», aveva già pubblicato nel 2009 Con tutti i posti che ci sono… Cronache semiserie lungo la Transiberiana, selezionato al Premio Albatros 2010 per la letteratura di viaggio. Già lì si era capito che la vocazione a partire, con una meta certo, ma anche con l'occhio puntato a tutto quello che il percorso per raggiungerla offre in termini di paesaggio, umanità, differenze, cultura, cibo, esperienza, è nel dna di Cagnan. Ora ne arriva un'ulteriore conferma. 

Questa volta infatti l'autore offre ai suoi lettori una sorte di mix tra diario di viaggio, manuale e reportage giornalistico che racconta con consigli pratici e disincantata ironia un'esperienza indimenticabile: l'avventura su un Overland, uno di quei grandi camion che tra la fine degli anni Cinquanta e l'inizio dei Sessanta diventarono un nuovo modo di viaggiare. Fin da allora, su questi mezzi affidabili e versatili, anche se poco maneggevoli, pittorescamente riadattati all'insegna dell'inventiva coniugata alla praticità, la madre di tutte le rotte è stata appunto Londra- Katmandu. 

Mud hole in Zaire on the road in the Ituri Forests, October 1986

Le pagine di Cagnan richiameranno poi alla memoria di molti i famosi camion arancioni di Beppe Tenti. È stato grazie a loro, e alla fortunata serie «Overland» trasmessa in tv a più riprese, che gli italiani hanno scoperto il fascino di queste «case viaggianti». «Quello che pochi sanno è forse che molte compagnie turistiche soprattutto inglesi organizzano con i loro trucks viaggi in tutto il mondo, dalle giungle del Borneo agli altopiani dell'Ecuador, dal deserto del Sahara alle pianure dell'Asia Centrale», spiega l'autore. Dunque, non solo miraggi oltre lo schermo televisivo, ma opportunità concrete. Con durate variabili, dalle due settimane alle quasi 25 della «classica» Londra-Katmandu. Ci si sposta a bordo di camion militari riadattati, si dorme in tenda e si impara l'arte di arrangiarsi. Cagnan, degli Overland, si mostra un vero esperto. Fa anche per voi? Quando chiuderete il libro, lo saprete di certo.

Alessandra Galetto

RECENSIONE su Arena di Verona, Giornale di Vicenza e Brescia Oggi
 


01 ottobre 2012

Libri di Viaggio si occupa di Overland


di Roberta Malvezzi sul blog Libri di Viaggio

Quante volte abbiamo sentito usare l'espressione "il giro del mondo in…" , con un elenco infinito di innumerevoli mezzi di trasporto, bizzarri e non, per esplorare la nostra amata Terra? Strano ma vero, ne mancava uno: il camion. Comodo direte voi, simile al camper forse? Forse, ma non alla portata di tutti. Paolo Cagnan, esperto di questa tipologia di viaggi, ci guida alla scoperta di questo nuovo modo di spostarsi, tra difficoltà e soddisfazioni degli Overlands. Un fenomeno questo,nato negli anni settanta con i primi Overlands commerciali, che ha preso poi piede soprattutto in Inghilterra e conosciuto in Italia grazie ai documentari di Beppe Tenti.
Cagnan ci porta, con questo libro/guida, all'interno di un'emozionante avventura, raccontata con lucidità e sottile sarcasmo, tenendo così il lettore in continua tensione e forte interesse. Gli imprevisti non mancano mai, sia tecnici che "naturali", in queste enormi case viaggianti, tanto accoglienti quanto improvvisate. Gli incontri con altri esploratori sono all'ordine del giorno e non importa quanto intimoriti e curiosi si è, quando arriva sera l'importante e' aver trovato un buon posto per sistemare la propria tenda ,riposarsi, e scambiare in santa pace due chiacchiere con i compagni di viaggio. Sì, perché in Overland, non si smette mai di lavorare ed ognuno ha il suo compito assegnato dal trip leader. Ogni giorno è nuovo, e non solo perche ci si sposta in paesi diversi, ma perche si impara a scambiarsi le faccende "domestiche", assaggiando la cucina di ogni compagno di viaggio, ascoltando esperienze una volta arrivati ai Backpackers, i "covi" degli Overlands, dove nascono amicizie, racconti, risate, amori di una notte o di una vita. Un viaggio impegnativo insomma, ma che ripaga fino all'ultima fatica, con in più, a mio parere, un insegnamento di vita: un ritorno alle origini, un ritrovato desiderio di fare chilometri e guardarsi meno allo specchio, ma attraverso gli occhi della natura e dei compagni.
Il racconto di Cagnan vi potrà aiutare a diventare dei veri Overlands, con tanti consigli utili e accorgimenti tutt'altro che banali, ma quello che davvero lascia, è una domanda: quando si parte?

Grazie a Gianni Mezzadri

05 luglio 2012

Overland africano nel 1960

Un vero spettacolo, il pullmino Volkswagen con cui due fratelli residenti nell'allora Rhodesia, Ivor e Raymond, decisero di partire alla volta di Londra: Overland, appunto. Via terra. Come? Sì, certo, volete conoscere il loro percorso: eccolo 
La loro storia è raccontata QUI in un articolo in inglese della rivista "Drive Out". 

"More than fifty years ago, two brothers living in what was Southern Rhodesia planned a trip to London. They bought a Kombi, fitted a roof rack, bed and a Primus to it and drove straight across Africa. In the Sahara, they got stuck more times than they could count"




Beh, in questo caso ad essersi impanatanata (nel Sahara) è un'altra macchina di avventurieri: i pionieri dei moderni Overland. Ecco l'itinerario pianificato:


Planned itinerary

 •Southern Rhodesia (Zimbabwe): Bulawayo, Salisbury (Harare), Bulawayo, Victoria Falls;
 •Northern Rhodesia (Zambia): Lusaka, Kapiri Mposhi, Ndola, Kitwe; 
•Belgian Congo (Democratic Republic of Congo): Élisabethville (Lubumbashi), Jadotville (Likasi), Bukavu, 
•Stanleyville (Kisangani);
 •French Equatorial Africa (Central African Republic): Bangassou; 
•Chad: N’Djamena, Lake Chad;
 •Cameroon: Guélendeng, Mandelia; and
 •Nigeria: Maiduguri, Kano.
 •French West Africa (Niger and Burkina Faso): Madaoua, Gao
 •Algeria: Reggan, Adrar, Colomb-Bechar
 •Morocco: Meknes, Tangier

26 giugno 2012

"Palle di Carta" e l'arte di arrangiarsi


di Carlo Martinelli

Una camionata di notizie utili, curiosità,  istruzioni per l’uso. Una camionata buona per coloro (ce ne sono, eccome: il viaggio e il turismo non sono fatti solo di villaggi vacanza o alberghi a tutto comfort) che decidono di girare il mondo a bordo di un camion. Sì, perché al di là di quelli arancioni resi famosi da una fortunata serie tivù, esiste tutto un brulicare di compagnie turistiche che mandano in giro per il mondo – dal Borneo all’Africa, dal Botswana ad Otavalo – i loro clienti a bordo di questi bestioni. Si dovrebbe dire trucks, giacché l’inglese è la lingua ufficiale del pianeta overland, come ben presto scopre il profano che si avventura – per uscirne ammirato, informato e magari, perché no, con il ghiribizzo di provare simili – dalle pagine di una  guida che è molto più di una  semplice guida. Si intitola Avventura Overland, l’ha scritta Paolo Cagnan, bolzanino,  caporedattore all’Alto Adige, oltre che firma del’Espresso, e che, soprattutto, di questi viaggi ne ha fatti, eccome. L’editore è Gremese, 221 le pagine, 16,90 euro il prezzo.

Io e "Martinez" (a destra) a una presentazione
Paolo Cagnan si è divertito a trasformare la sua esperienza in un manuale condito persino da una sana ironia: tra le 30 faq che puntigliosamente elenca anche un esistenziale “cosa ci si aspetta da me?” e nella sezione “cosa portare” una avvertenza minacciosa: la qualità della carta igienica che i turisti avventurieri da overland trovano in giro per il mondo “è infinitamente inferiore a quella di casa vostra”. Nessun dubbio, comunque: questa è guida di rara completezza. Non stupisce dunque che sia balzata al primo posto della classifica dei libri più venduti, sezione guide. Ogni riga, ogni foto, ogni informazione racconta di una passione vera e di una documentazione certosina. Insomma, chi volesse sapere tutto – trucchi e segreti compresi – su come spostarsi dentro paesaggi e panorami mozzafiato, a bordo di camion militari riadattati, dormendo in tenda e coltivando l’arte di arrangiarsi, qui trova quel che cerca. 

leggi QUI il blog "Palle di Carta" con la recensione completa

11 giugno 2012

Classifiche Hoepli, Avventura Overland è prima!

Giuro che non le ho comprate tutte io - forse avevano in conto deposito qualche copia e l'hanno venduta. O forse in questo periodo le guide tradizionali non vanno tanto. O forse il distributore delle Lonely Planet ha bucato in autostrada...

O forse... Vabbè, godiamoci questo breve istante di popolarità. Purtroppo molti faranno confusione con gli Overland di Beppe Tenti, ma questo l'avevo messo nel conto sin dall'inizio. Piuttosto... guardate qui sotto


Queste sono le celeberrime dune di Sossusvlei (o Sossus Vlei) nel deserto del Namib meridionale, in Namibia. Il nome viene usato normalmente in senso esteso per indicare tutta l'area circostante, che rappresenta la più celebre località del Namib-Naukluft National Park ed è la principale meta turistica della Namibia. La notte, qui, fa un freddo cane. Ci si alza quando è ancora buio, per vedere l'alba sulla mitica Dune 45. Un po' troppo affollata, è vero. Ma poi ci si distribuisce qua e là, e in breve l'atmosfera torna magica. Questa foto l'ho fatta io, e i colori sono proprio questi. Poi il sole si alza e cancella le ombre, e tutto diventa piatto e caldo, insopportabilmente caldo. Ma correre giù a perdifiato a piedi scalzi e a grandi balzi è semplicemente stupendo. Non troppo lontano da qui, a Svakopmund, ci si può buttare giù dalle dune su una tavola di compensato che fila giù come un missile. Sandboarding, si chiama. Ma ne parliamo un'altra volta...