15 aprile 2012

Il giro del mondo su camion alla portata di (quasi) tutti


Oasis Overland, i turisti... spalano


C’è un camion che arranca, nella giungla del Congo. Anzi: più che arrancare, non si muove proprio. È sprofondato in un mare di fango, su cui ondeggia rischiando di esserne inghiottito da un momento all’altro. Una decina di maschi -sudati e seminudi- lo stanno scrollando da un lato all’altro, come se ciò potesse bastare per tirarlo fuori di lì. Sono occidentali male in arnese e poco convinti, che cercano di fare buon viso a cattivo gioco. Sbraitano e bestemmiano, là sotto. Dopotutto, non sono forse viaggiatori paganti? Turisti, sì. Speciali, ma pur sempre turisti. Purché non andiate a riferirglielo: si offenderebbero a morte, loro. “Protagonisti attivi” di una tipologia di viaggio tra le più affascinanti e avventurose che ci siano.

Overland. “To travel long distances across land”, spiega il dizionario inglese. Percorrere lunghe distanze via terra: così lo tradurremmo noi. “Viaggiare in modo indipendente senza le solite scocciature; muovendosi in piccoli gruppi, incontrando le popolazioni locali e fermandosi dove capita” sintetizza Geoff Manchester, proprietario australiano della
Intrepid Travel, una delle più affermate compagnie di Overland al mondo.


I camion arancioni di Beppe Tenti non c’entrano. O meglio: è stato grazie a loro, e alla fortunata serie tivù, che gli italiani hanno scoperto il fascino di queste ingombranti “case viaggianti”. Ma sono in pochi a sapere che esiste l’Overland commerciale: una trentina di compagnie soprattutto inglesi che girano tutto il mondo, dalle foreste del Borneo agli altopiani dell’Ecuador, dal deserto del Sahara alle pianure dell’Asia Centrale. Un classico? Da Londra a Katmandu attraverso l’Africa e il Medio Oriente: sei mesi a bordo di camion militari riadattati. Potenti, affidabili, versatili. Si dorme in tenda, si impara l’arte di arrangiarsi: dal cibo alle riserve d’acqua.

Sono diventato ormai un veterano degli Overland, e vorrei trasmette ai viaggiatori italiani trucchi e segreti di questa singolarissima esperienza. Avventura Overland”, il libro che ho scritto per
Gremese e di cui questo blog costituisce la naturale appendice in "movimento perpetuo", è un connubio tra diario di viaggio, manuale e reportage giornali-stico, che si propone di raccontare con praticità e disincantata ironia un’avventura alla portata di (quasi) tutti. Anche vostra? Seguitemi, e lo capirete da soli.

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